Specie Legnosa: ROVERE
Nome latino: la denominazione commerciale di ROVERE copre il materiale fornito da tre specie botanicamente distinte, ma i cui legni sono difficilmente distinguibili l'uno dall'altro.
Dette tre specie sono la
quercus petraea Liebl. (o vera Rovere), la Q. peduncolata Ehrh. (o Farnia) e la Q. pubescens Willd. (o Roverella).

Aspetto e caratteristiche del legno
L'alburno giallognolo biancastro è nettamente differenziato dal durame bruno, passante a tonalità più cupe col tempo. I raggi midollari sono molto evidenti, particolarmente sulle superfici radiali dove formano lucide lucide specchiature. Grazie a grossi vasi (pori) del legno primaverile gli anelli di incremento sono chiaramente identificabili. Il materiale fresco di taglio ha uno spiccato odore acido ed in esso compaiono facilmente delle macchie nerastre per il contatto col metallo degli attrezzi di lavorazione.
Ritiro: elevato.
Durabilità: modesta per l'alburno, da buona ad ottima per il durame.


Lavorabilità
La segagione e la piallatura presentano particolari difficoltà: è però da rilevarsi che a causa delle forti tensioni interne all'atto della segagione una parte delle tavole potranno aprirsi alle estremità con delle spaccature a V le quali purtroppo portano ad un sensibile abbassamento della resa di segagione. L'essiccazione è lenta e poco agevole perché difficilmente si riesce ad ottenere una distribuzione omogenea dell'umidità nel corpo delle tavole, soprattutto se sono di forte spessore.
Da tale difficoltà qualora si faccia ricorso ai forni ad aria calda conseguono spesso fenomeni di collasso e deformazioni localizzate. La sfogliatura (praticata raramente) e la tranciatura si effettuano facilmente e portano a risultati soddisfacenti. Per le unioni con chiodi o viti è da consigliarsi la perforazione preventiva delle sedi: una volta eseguite le unioni sono di buona tenuta. L'incollaggio avviene normalmente. La eventuale tinteggiatura (applicata poco frequentemente) e la verniciatura non pongono particolari problemi: in relazione alla porosità del legno richiedono però un elevato consumo di turapori.

Impieghi principali
Il legname di Rovere è altamente pregiato sin dall'antichità per costruzioni navali, marittime, idrauliche e stradali, per strutture portanti ed opere varie di carpenteria e di falegnameria pesante in genere. Oltre a questi impieghi che sono di primaria importanza merita poi ricordare la pavimentazione, i lavori da bottaio (mastelli, botti, recipienti vari), i mobili (che risultano però molto pesanti), gli infissi interni ed esterni e le traversine ferroviarie. Quest'ultimo impiego, per il quale il legno di Rovere si dimostra eccellente anche senza l'applicazione di trattamenti di preservazione, è la causa prima della scomparsa di molti querceti verificatasi nella seconda metà del secolo scorso in concomitanza con lo sviluppo della rete ferroviaria. Un ultimo impiego, di discreto interesse economico, è quello della decorazione mediante impiallacciature tranciate.

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